Le infrastrutture sostenibili urbane (1) sono delle componenti ambientali multifunzionali per aver cura delle quali occorre non solo che vengano riconosciute ed esplicitamente inserite nella pianificazione di livello strutturale,
sia a scala dell’area vasta che nella pianificazione comunale, ma anche pienamente inseriti nella programmazione dei fondi comunitari a livello regionale (Coppola, 2016).
Oggi tutte le città si trovano di fronte al cruciale tema di dover conciliare lo sviluppo economico e la crescita urbana con un sano e necessario equilibrio ambientale, di transitare verso modelli di città più sostenibili.
Le infrastrutture sostenibili urbane rappresentano una chiave per il cambiamento, opere indispensabili a garantire le condizioni di “sopravvivenza” dell’ecosistema urbano e dunque necessarie come le comuni infrastrutture primarie territoriali.
Nel PO FESR 2014-2020, le infrastrutture verdi sono esplicitamente presenti nell’Asse V – Prevenzione dei rischi naturali ed antropici.
La tipologia di azioni è la 5.1.3 - Interventi di realizzazione, manutenzione e rinaturalizzazione di infrastrutture verdi e servizi ecosistemici funzionali alla riduzione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici, ovvero:
- Promozione di progetti pilota di infrastrutture verdi e di servizi eco-sistemici;
- Interventi finalizzati alla realizzazione di fasce di protezione migliorando corridoi ecologici e habitat per la biodiversità.
La Proposta del POR Campania FESR 2014-2020, quindi, nell’Asse 5, introduce una misura per le infrastrutture verdi e la rinaturalizzazione dei fiumi ma queste vengono raccomandate come azioni particolari e alternative rispetto ai tradizionali progetti di ingegneria naturalistica di difesa contro le alluvioni, contrariamente a quanto invece raccomanda la Sailing Guidelines della Commissione Europea (2).
L’asse VI – Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, introduce possibili fondi
per azioni relative a una particolare tipologia di infrastrutture verdi ovvero le infrastrutture blu, legate ai corpi idrici superficiali e sotterranei, che comunque possono garantire una continuità ecologica oltre che migliorare la permeabilità dei suoli e la resilienza urbana. Anche in questo caso non è prevista un’azione di sostegno al patrimonio naturale al solo scopo di migliorare la resilienza di un territorio, ma i fondi sono disponibili essenzialmente per la promozione turistica. In tale ottica risulta alquanto poco lungimirante anche non menzionare tra le possibili azioni l’attivazione di opportuni e oramai improcrastinabili piani di gestione della Rete Natura 2000.
Per quel che riguarda invece il documento FESR Campania si rileva che mancano informazioni adeguate sulla rete ecologica regionale ma viene indicata solo una classificazione delle aree rurali della Campania per la programmazione 2014-2020 individuando quattro macro-tipologie di aree:
a) Aree urbane e periurbane - capoluoghi di provincia che sono urbani in senso stretto e i gruppi di comuni “prevalentemente urbani”;
b) Aree rurali ad agricoltura intensiva - includono i comuni rurali (siano essi rurali urbanizzati, significativamente o prevalentemente rurali) collocati in prevalenza nelle aree di pianura del paese, dove, sebbene in alcuni casi la densità media sia elevata, la superficie rurale appare sempre avere un peso rilevante (superiore ai 2/3 del totale);
c) Aree rurali intermedie - includono i comuni rurali di collina e montagna a più alta densità di popolazione e sede di uno sviluppo intermedio;
d) Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo - includono i comuni significativamente e prevalentemente rurali di collina (nelle regioni meridionali) e quelli rurali di montagna a più bassa densità di popolazione.
Conseguentemente, non è possibile valutare i possibili impatti significativi derivanti dal Programma sulla stessa.
Nella SWOT Analisys della proposta di Programma di Sviluppo Rurale (PSR), le infrastrutture verdi rientrano tra gli obiettivi: O18 - Infrastrutture verdi. La Comunicazione UE sulle infrastrutture verdi rappresenta un’importante opportunità per favorire azioni che rafforzino il capitale naturale (IS45).
Inoltre le infrastrutture verdi, nel documento di scoping, rientrano tra le azioni chiave per la Priorità 4: Interventi per ridurre la frammentazione degli habitat e mantenere il collegamento ecologico e funzionale ed interventi per la realizzazione, manutenzione e rinaturalizzazione di infrastrutture verdi e servizi eco sistemici.
Nell’ambito delle misure di sviluppo rurale viene esplicitato che le risorse saranno impiegate tra le altre azioni anche per:
- la creazione ed il ripristino di infrastrutture verdi e di elementi del paesaggio agrario (misura 4);
La Sottomisura 4.4 - sostegno a investimenti non produttivi connessi all'adempimento degli obiettivi agro-climatico ambientali.
Per raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile dell'attività agroalimentare della Campania è necessario agire a livello di miglioramento delle condizioni ambientali del territorio in un'ottica agroclimatica-ambientale, perseguendo il raggiungimento di uno stato di conservazione soddisfacente della biodiversita. …
Conseguentemente occorre prevedere una specifica tipologia di intervento finalizzata al sostegno, al ripristino e alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonchè della flora e della fauna selvatiche di interesse comunitario, nonchè di specifici elementi del paesaggio agrario, attraverso la realizzazione di interventi di creazione e/o ripristino e/o l’ampliamento di infrastrutture verdi e di specifici elementi del paesaggio in aree degradate e/o coltivate.
Anche la misura 5.4 Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall’agricoltura e dalle Foreste prevede tra le azioni-chiave le infrastrutture verdi ovvero:
- Interventi per ridurre la frammentazione degli habitat e mantenere il collegamento ecologico e funzionale ed interventi per la realizzazione, manutenzione e rinaturalizzazione di infrastrutture verdi e servizi eco sistemici.
Tra gli obiettivi trasversali “Mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ai medesimi” si colloca il sostegno alla realizzazione/ripristino di infrastrutture verdi, quali strumento estremamente utile per il riequilibrio ambientale in termini di biodiversità, resilienza ai cambiamenti climatici, protezione, conservazione e rafforzamento del capitale naturale [O18].
I fondi strutturali possono rappresentare un’azione d’implementazione e di valorizzazione unica, che sarebbe un peccato perdere e non valorizzare.
Note
(*) ricercatrice in urbanistica del DIARC
(1) Mentre le politiche statunitensi che si fondono sul ricercare un riequilibrio idrogeologico attraverso il recupero delle acque meteoriche, quelle europee (in primis quelle britanniche) che consolidano le proprie teorie con una ricerca europea condotta da Clive Davies, Rob MacFarlane, Chris McGloin e Maggie Roe che nel 2007 è diventato un Manuale operativo – la Green Infrastructure Planning Guide dell’Università di Newcastle– dall’altra
(2) Le Sealing Guidelines, che la Commissione Europea ha redatto nel 2012, ha proposto orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo.
Bibliografia
Commissione Europea (2013), Infrastrutture Verdi - Rafforzare il capitale naturale in Europa, COM 249 final, Bruxelles
Coppola E. (2016), Infrastrutture Sostenibili Urbane, Inu Edizioni/Collana Accademia, Roma
Davies C., MacFarlane R., McGloin C., Roe M. (2007), Green Infrastructure Planning Guide, University of Newcastle, www.greeninfrastructure.eu
European Commission (2012), Sealing Guidelines, Bruxelles
European Commission (2009), “L'adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d'azione europeo”- Libro Bianco, BruxellesPOR Campania 2014-2020 - Sezione 4 - Approccio integrato allo sviluppo territoriale (Proposta del 22 Luglio 2014)